CIELO DI GENNAIO
Le costellazioni zodiacali che sorgono ad oriente nelle prime ore della notte sono il Cancro e, di seguito, il Leone.
A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell'Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso.
Sopra il suo vertice più alto sull'orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l'omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra il Toro e i Gemelli, l'Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.
La stella più luminosa dell'Auriga è Capella, termine che in latino significa "capretta". La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus. Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni - ma prive di stelle brillanti - della Balena e dell'Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione.
Di quest'ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka.
Da non perdere un'osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42.
Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un'altra stella facilmente identificabile: Procione.
Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord: attorno alla Stella Polare nell'Orsa Minore, riconosciamo in senso antiorario Cassiopea, con l'inconfondibile forma a "W", la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l'Orsa Maggiore e la Giraffa.Note:(*)
IL SOLE
Si trova nella costellazione del Sagittario fino al giorno 20 gennaio, quando passa nella costellazione del Capricorno.
• 1 gennaio: il sole sorge alle 7.40; tramonta alle 16.51
• 15 gennaio: il sole sorge alle 7.38; tramonta alle 17.05
• 31 gennaio: il sole sorge alle 7.26; tramonta alle 17.25
La durata del giorno aumenta di 48 minuti dall'inizio del mese.
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana).Il 4 gennaio alle ore 17 la Terra si troverà al perielio, cioè alla minima distanza dal Sole, pari a 147.098.874 km..
LA LUNA
06/01//2023
23h 08m
15/01/2023
2h10m
21/01/2023
23 h 57 m
28/01/2023
15 h 19m
I PIANETI
Mercurio: le condizioni di osservabilità del pianeta evolvono repentinamente nell’arco di pochi giorni. All’inizio dell’anno Mercurio è di fatto inosservabile e raggiunge la congiunzione con il Sole il 7 gennaio. Il pianeta ricompare al mattino, dove lo vedremo allontanarsi velocemente dal Sole, migliorando sensibilmente le opportunità di individuarlo sull’orizzonte orientale tra le prime luci dell’alba. Il giorno migliore per vederlo nel cielo del mattino sarà il 24 gennaio con il pianeta che sorge un’ora e 33 minuti prima del Sole. La massima elongazione mattutina viene raggiunta il giorno 30, quando Mercurio si troverà alla distanza angolare di 24° 58’ dal Sole. .
Venere: le condizioni di osservabilità del pianeta più luminoso sono destinate a migliorare costantemente nei primi mesi dell’anno, durante i quali crescerà l’intervallo di tempo tra l’orario del tramonto del Sole e quello di Venere, che quindi rimarrà visibile sempre più a lungo al crepuscolo serale, sull’orizzonte occidentale. Nei primi giorni di gennaio Venere tramonta circa un’ora e mezza dopo il Sole; alle fine del mese questo intervallo di tempo raggiungerà le due ore. Venere inizia il mese nella costellazione del Sagittario, dal giorno 3 lo vedremo nel Capricorno, che viene attraversato completamente fino a giorno 24. Dal 25 sarà osservabile nell’Acquario.
Marte: il pianeta rosso è ancora visibile per buona parte della notte. Con il calare dell’oscurità lo vedremo culminare verso Sud, per poi scendere verso Sud-Ovest. Marte si sposta lentamente nella costellazione del Toro, inizialmente con moto retrogrado, per poi invertire la marcia e tornare al moto diretto dal 12 gennaio.
Giove: la visibilità del pianeta è limitata alle prime ore della notte. Dopo il tramonto del Sole lo si può seguire a Sud-Ovest, via via sempre più basso in cielo fino al suo tramonto sull’orizzonte ad Ovest. Giove si trova nella costellazione dei Pesci, sempre più vicino al limite con la costellazione della Balena.
Saturno: abbiamo a disposizione sempre meno tempo per riuscire ad individuare il pianeta, sempre più basso sull’orizzonte occidentale. Potremo individuarlo tra le ultime luci del crepuscolo, nella costellazione del Capricorno, dove nel corso del mese sarà raggiunto e “sorpassato” da Venere, con cui sarà protagonista di una bella congiunzione.
Urano: il pianeta culmina a Sud nel corso delle prime ore della sera e lo si può individuare facilmente molto alto in cielo. Intorno alla mezzanotte però è già basso sull’orizzonte occidentale. Dato che la luminosità di Urano è prossima al limite della percezione accessibile all’occhio nudo per poterlo osservare si consiglia l’uso del telescopio. Urano inizia l’anno 2023 spostandosi lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete, dove rimane per tutto l’anno. Il 23 gennaio il movimento si inverte e diventa diretto
Nettuno: il pianeta è ancora osservabile nel corso della prima parte della notte sull’orizzonte occidentale, dopo il tramonto del Sole. Le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Giove: Urano però tramonta prima, trovandosi nella costellazione dell’Acquario. Per la sua debole luminosità Urano non è accessibile all’osservazione ad occhio nudo: per individuarlo è pertanto necessario l’uso di un telescopio.
Plutone
La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.
Plutone è inosservabile: il 18 gennaio si trova infatti in congiunzione con il Sole. Sarà necessario attendere diverse settimane per tentarne l’osservazione nel cielo del mattino. A causa della sua luminosità estremamente bassa prima di riuscire ad individuarlo con il telescopio sarà necessario attendere che si trovi sufficientemente alto sull’orizzonte orientale, prima della comparsa delle luci dell’alba. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario, vicino al limite con il Capricorno.